Il terremoto dell’Aquila. Il modello innovativo di Cineas
Volume a cura di Fabio Poletti. Prefazione di Gian Antonio Stella, illustrazioni di Emilio Giannelli..
L’evento coglieva l’occasione di presentare il libro Il terremoto dell’Aquila, il modello innovativo di Cineas – a cura di Fabio Poletti – per tracciare appunto un bilancio della partecipazione del Consorzio al progetto di ricostruzione seguìto al tragico sisma del 2009, nell’ambito della filiera composta da Fintecna (per le attività amministrative), ReLUIS (il Consorzio interuniversitario Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica, per i supporti scientifici, organizzativi e tecnici) e ovviamente Cineas, cui spettava la valutazione di congruità economica delle richieste di risarcimento.
La mattinata è stata introdotta dall’intervento di Adolfo Bertani, presidente di Cineas, che ha riassunto ruolo ed esperienza del Consorzio all’interno del progetto: impegno (basti un dato: 47.000 email e circa 13.000 telefonate nel corso dell’esame di ben 19.716 pratiche!), difficoltà affrontate, opposizioni non sempre benevole, ma coronamento dello sforzo con un risparmio di fondi per lo Stato di 401 milioni di euro (al netto dei 12 dei costi di Cineas, che ha lavorato in regime non profit).
Un successo che conduce direttamente alla proposta del Consorzio di informatizzare e standardizzare i metodi sviluppati e utilizzati nel corso di questo progetto (rimandiamo al file “Proposta Cineas”) per capitalizzare l’esperienza e così snellire le attività in occasione di una sempre possibile futura calamità naturale. Nel merito, il contributo e la proposta Cineas sono stati sviluppati da Riccardo Campagna, Responsabile Cineas per il progetto Abruzzo, e Francesco Bertani, Presidente di Dei Ex Machina (società di Risk & Loss Management),
ALLEGATI
con le rispettive presentazioni, che potete scaricare integralmente. Roberto Cincotti ha rievocato la figura di Marco Cincotti, alla cui memoria è dedicato il volume presentato sul sisma dell’Aquila, già Vicepresidente di Cineas, Presidente di AIPAI e di FUEDI, sottolineandone il costante e profondo impegno per il progetto Abruzzo di Cineas. Bertani ha dunque passato il microfono a Vincenzo Spaziante, Direttore Ufficio Relazioni Istituzionali Dipartimento Protezione Civile, il cui elevato quanto dolente intervento è stato assai più incentrato sull’indispensabile animus morale che deve improntare l’azione (pubblica come privata) in frangenti come quelli di una simile tragedia, prima che sugli aspetti tecnici e organizzativi.
La proposta del Consorzio è di informatizzare e standardizzare i metodi sviluppati e utilizzati nel corso di questo progetto per capitalizzare l’esperienza e così snellire le attività in occasione di una sempre possibile futura calamità naturale.
Mauro Dolce, Direttore Generale del DPC, ha quindi ricordato che lo Stato spende ogni anno ben 3,5 miliardi di euro per la ricostruzione di edifici danneggiati da eventi sismici: non solo edilizia privata, ma anche edifici storici, antichi, monumentali e così via. Un impegno che il bilancio pubblico italiano non potrà continuare a sostenere ancora a lungo e che potrebbe (e dovrebbe) essere ampiamente ridotto attraverso una lungimirante attività di prevenzione, cui invece purtroppo i governi degli ultimi 20 anni hanno dedicato solo un miliardo di euro, investimento poi timidamente cresciuto ad un miliardo in 7 anni (cioè circa 150 milioni l’anno per la prevenzione, una goccia nel mare!). Sembra davvero che lo Stato italiano ami fregiarsi d’essere (come recitava una battuta di Giuliano Amato citata da Bertani) “il più cieco e munifico assicuratore del mondo”.
Gaetano Manfredi, presidente di ReLUIS e ProRettore dell’Università Federico II di Napoli, ha poi inquadrato il lavoro della filiera, con particolare riferimento alle strategie d’intervento nell’ambito della ricostruzione di stabili di edilizia privata (la sua presentazione completa è disponibile per il download).
Roberto Manzato, Direttore Centrale Vita, Danni e Servizi di ANIA, ha focalizzato il proprio intervento (disponibile per il download) sul punto di vista del settore assicurativo privato, nell’ottica – condivisa da tutti i relatori – che i tempi siano ormai maturi per impostare anche nel nostro Paese un regime di compartecipazione privato-pubblico al finanziamento della ricostruzione post-calamità, un modello già attivo e funzionante in quasi tutti i Paesi europei (come ad esempio Spagna o Gran Bretagna).
Dopo la presentazione del volume – arricchito da una prefazione di Gian Antonio Stella e dai disegni di Emilio Giannelli (ed. Silvana Editoriale) – da parte dell’autore Fabio Poletti, è stata quindi la volta della tavola rotonda, moderata dal Direttore Cineas Carlo Ortolani, cui hanno partecipato Anthony Bradshaw, Direttore Generale Allianz S.p.A., Ottavio Ziino, Consigliere del DISET (Dipartimento per lo Sviluppo delle Economie Territoriali e delle Aree Urbane), Carlo Marietti, Presidente AIBA, e Fabrizio Premuti, Presidente di Konsumer Italia.
Dobbiamo arrenderci o continuiamo a sperare in un approccio più moderno ed efficiente a queste situazioni?
Ma l’ideale conclusione dell’intensa mattinata di lavori è sicuramente la massima di Einstein posta da Adolfo Bertani a suggello del proprio intervento: “Si diventa vecchi quando i rimpianti superano i sogni”. E la domanda che il convegno pone alla società italiana intera (istituzioni, governo, ma anche singoli cittadini, vittime di calamità storiche o potenziali vittime di quelle future) è: dobbiamo arrenderci (a non poter che cercare di rimettere insieme i cocci alla meno peggio) o continuiamo a sperare in un approccio più moderno ed efficiente a queste situazioni, cui tutti ci auguriamo di non dover mai assistere, ma la cronaca ci dimostra che dobbiamo assistervi sempre più spesso?