La gestione dei sinistri durante l’emergenza COVID-19
“Stiamo vivendo un momento molto particolare. Le strade sono deserte, i negozi e gli uffici chiusi e un silenzio quasi irreale pervade le nostre città. Stiamo imparando a convivere con questa nuova quotidianità e al contempo cerchiamo di capire come e quanto tutto questo impatterà sulla nostra professione”.
Abbiamo raggiunto telefonicamente Marco Valle, Vicepresidente AIPAI e Vicepresidente Cineas per il settore peritale, per farci raccontare come i periti stanno vivendo, a livello lavorativo, questa nuova situazione e come questi professionisti stiano continuando a supportare le necessità del comparto assicurativo e le esigenze delle Compagnie e dell’utenza. “Quello che sta accadendo – ci spiega Marco Valle – ha un impatto importante ed evidente sia a livello sanitario che a livello economico: gran parte delle attività produttive e commerciali sono quasi del tutto ferme o, nella migliore delle ipotesi, rallentate. Io credo sia indispensabile considerare due livelli di impatto sulla popolazione: il primo, naturalmente, è l’aspetto legato alla salute: potrebbero esserci più casi rispetto a quelli dichiarati, perché molti positivi potrebbero non essere consapevoli di esserlo, in questo modo divenendo un veicolo di contagio, e questo è un rischio serissimo che non può essere ignorato; il secondo è l’aspetto economico: nell’ultimo ventennio abbiamo assistito a momenti drammatici quali l’attacco alle Torri Gemelle (2001) e la grave crisi sistemica (2007-2008) che ha colpito tutto il mondo: eventi di cui ancora vediamo, e viviamo gli effetti. L’epidemia da Coronavirus avrà un impatto ancora più forte, e tutta l’Europa (forse addirittura tutto il mondo) dovrà purtroppo pagarne le conseguenze nel breve, nel medio e forse anche nel lungo periodo. Non dimentichiamo che sono passati esattamente 100 anni dalla pandemia di influenza spagnola che ha provocato, a livello globale, 50.000.000 di decessi”.
Il mondo peritale come si sta muovendo per far fronte a questa situazione? “In AIPAI, – aggiunge Marco Valle – ci siamo mossi immediatamente. In particolare, il 2 marzo abbiamo divulgato ai nostri soci e a tutti gli interlocutori del comparto assicurativo un comunicato con una serie di prime considerazioni e linee guida sulla situazione d’emergenza. abbiamo poi convocato due Consigli Direttivi straordinari (tenutisi in videoconferenza il 9 e il 12 Marzo) per analizzare la situazione, valutare le possibili soluzioni operative e indicare suggerimenti e linee guida utili a tutto il settore”.
Il mondo peritale è, da sempre, elemento chiave per la gestione dei sinistri e anche in questo momento ha un ruolo fondamentale. “Sappiamo – racconta Marco Valle – che i periti sono professionisti indispensabili ed insostituibili nel momento in cui si verifica un sinistro, e devono quindi necessariamente continuare a svolgere il proprio lavoro anche in una situazione di emergenza a livello globale quale è quella in corso.
L’intera categoria, specialmente per i casi indifferibili (intendendosi per tali i sinistri che rendono inabitabili e inagibili case, uffici o sedi industriali, quelli che creano reali pericoli per persone, quelli che hanno un impatto rilevante e potenzialmente devastante dal punto di vista economico sui soggetti colpiti dall’evento), sta operando con continuità, a volte da remoto, valorizzando al massimo il contatto telefonico, non solo quale valido strumento per un’istruttoria preliminare e per l’acquisizione dei primi dati ed elementi essenziali, ma soprattutto quale canale efficace ed utilissimo per mantenere vivo il rapporto umano con l’utenza. Per quanto differibile, senza creare le inutili preoccupazioni che inevitabilmente, in questo momento, deriverebbero da un contatto fisico ravvicinato. Dopo l’attentato terroristico del Settembre 2001, le compagnie assicuratrici americane avevano operato nello stesso modo, rimandando le verifiche fisiche post emergenza. La medesima modalità operativa viene replicata in alcuni casi anche oggi, con ottimi risultati”.
Più che mai determinanti, soprattutto in un periodo complicato come questo, sono le competenze relazionali. “Io credo – conclude Marco Valle – che gli elementi chiave sui cui puntare siano quattro: professionalità, elevate competenze, nessuno slogan e tanta pratica, disponibilità e spirito di servizio nell’affrontare e risolvere qualunque situazione particolare o problema possa presentarsi. La relazione umana, lo ripeto, può davvero fare la differenza, in situazioni normali e a maggior ragione in un momento complesso e particolare come quello che stiamo attraversando, in cui la gente è segregata in casa, con ogni probabilità impaurita per quello che legge sui giornali o osserva alla televisione.
Certamente, la tecnologia ci aiuta e ci supporta, ma perde totalmente di significato, di utilità e di efficacia nel momento in cui, a monte, mancano le imprescindibili competenze tecniche, l’esperienza, la conoscenza del mercato e delle sue dinamiche, la capacità comunicativa e relazionale, l’umanità e la sensibilità essenziali per la gestione delle situazioni e delle persone; soprattutto in una situazione complessa quale quella che caratterizza il momento attuale”.
Scarica qui il comunicato : Comunicato C.D. AIPAI COVID-19