Si è concluso il progetto Life DERRIS… ma non finisce qui

Life DERRIS: la formazione rimane cruciale per aumentare la consapevolezza e creare cultura sui rischi legati ai cambiamenti climatici.
Si è tenuto nei giorni scorsi l’evento finale del progetto europeo Life DERRIS “Città e imprese insieme nella sfida del cambiamento climatico”, l’iniziativa – ideata da Anci insieme a Unipol Gruppo, UnipolSai, Città di Torino, CINEAS e Coordinamento Agende 21 Locali – per promuovere un modello innovativo di partnership pubblico-privato per aiutare le PMI italiane a prevenire e gestire i rischi legati ai cambiamenti climatici e a ridurre i danni in caso di eventi estremi.
In questa occasione, abbiamo incontrato Marjorie Breyton, responsabile del progetto per Unipol, che ha fatto un bilancio di questi mesi di lavoro e ci ha raccontato quali sono state le maggiori sfide che ha dovuto affrontare. “Il primo ostacolo – precisa – si è rivelato, in modo alquanto inaspettato, il bassissimo livello di consapevolezza delle PMI su queste tematiche. Anche se sapevamo, sin dalla stesura del progetto, che le aziende italiane tendono a sottostimare gli impatti dei cambiamenti climatici sul loro business, abbiamo dato per scontato, forse commettendo un errore, che anche a causa degli eventi catastrofici che hanno colpito il nostro paese negli ultimi tempi, l’attenzione fosse cresciuta e che tutti fossero più consapevoli che il clima sta cambiando e che questo, naturalmente, si traduce anche nell’aumento dei rischi che devono essere gestiti nel modo corretto. Le PMI, invece, percepiscono questo genere di rischi come qualcosa di molto lontano dalla loro attività quotidiana”.
Anche coinvolgere la Pubblica Amministrazione, però, non è stato semplice. “Iniziare a lavorare con la Pubblica Amministrazione – aggiunge Marjorie Breyton – si è rivelata una grande sfida. In tutte le città siamo riusciti a trovare un ambasciatore del progetto, ma mettere in moto tutta la macchina amministrativa non è stato sempre facile e ha spesso necessitato di tempi lunghi, , soprattutto quando si è trattato di coinvolgere anche altri enti o uffici che, a vario titolo, potevano giocare un ruolo chiave per diffondere la cultura della prevenzione dei rischi e dell’adattamento ai cambiamenti climatici”.
Cineas, un partner fondamentale per la riuscita del progetto. “Il ruolo di Cineas – precisa ancora Marjorie Breyton – è stato cruciale perché è riuscito ad identificare il linguaggio più adeguato ed i contenuti migliori per relazionarsi in modo corretto con tutti i soggetti coinvolti in Life DERRIS per attirare l’attenzione delle PMI su un tema che, abbiamo visto, veniva spesso sottovalutato. Grazie ad attività di formazione mirate ed estremamente efficaci, Cineas è riuscito, con il tempo, ad abbattere quel muro di scetticismo che abbiamo percepito all’inizio dei lavori. Il Consorzio, inoltre, ha fatto un grande lavoro di formazione anche per gli Enti Pubblici. Tutto ciò che è legato ai cambiamenti climatici, infatti, viene spesso percepito come di competenza solo dell’Ufficio Ambiente, ma l’attività di formazione ha permesso di far capire che, in realtà, deve essere un’attività condivisa da tanti uffici”.
L’attività di adattamento al cambiamento climatico e di prevenzione dei rischi connessi richiede l’intervento di tutti, dalle aziende private alla Pubblica Amministrazione. “Attraverso la formazione – conclude – siamo riusciti a mettere insieme, attorno ad un unico tavolo, tutti coloro che potevano essere coinvolti e ragionare su un tema che, a differenza di quanto si pensa, è estremamente attuale. In Europa, almeno fino a questo momento, ci sono ancora pochissimi progetti che coinvolgono Pubblica Amministrazione, PMI e Assicurazioni e, in Italia, LIFE Derris è l’unico. Nei prossimi anni continueremo ad impegnarci a fondo per aiutare le PMI italiane a prevenire e gestire i rischi legati ai cambiamenti climatici e a ridurre i danni in caso di eventi estremi. Siamo molto soddisfatti perché molti comuni, tra cui anche il Comune di Milano, shanno manifestato interesse ad aderire al progetto. La strada è sicuramente molto lunga, ma la consapevolezza su questi temi sta piano piano aumentando”.