VII Osservatorio sul Risk Management
Le aziende italiane con performance economiche migliori sono quelle con i sistemi di gestione del rischio più evoluti: si tratta di imprese che vedono nel risk management una leva strategica per competere sul mercato, che portano il sistema di gestione del rischio all’interno dei CdA e che sono dotate di un Codice di autodisciplina.
Sono alcune delle evidenze messe in luce dal VII Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane, la ricerca annuale realizzata da Cineas in collaborazione con l’Ufficio Studi di Mediobanca, presentata il 6 novembre al Politecnico di Milano.

“Anche quest’anno la ricerca evidenzia che le aziende più attente alla gestione del rischio sono anche quelle che hanno performance migliori (+20% ROI rispetto alle aziende che non lo gestiscono) – ha commentato il Presidente di Cineas, Massimo Michaud – ma nel report 2019 abbiamo fatto un passo avanti rispetto a questa correlazione andando ad esaminare i comportamenti virtuosi all’interno delle aziende che dichiarano di gestire i rischi”.
L’edizione del 2019 ha analizzato le risposte di 315 aziende manifatturiere attive nei settori: alimentare, beni per la persona e la casa, chimico farmaceutico, meccanico e metallurgico. Il fatturato medio delle aziende rispondenti è di 61 milioni di euro con 157 dipendenti.
ALLEGATI
Dai risultati della ricerca emerge che le aziende che portano la gestione dei rischi in CdA hanno performance economiche migliori.
I partner
Sono partner del VII Osservatorio sulla diffusione del risk management nelle medie imprese italiane, la Compagnia Assicurativa Helvetia e la Società di brokeraggio Mansutti – con una GOLD Partnership – la Società peritale C&P e le Compagnie Assicurative HDI Assicurazioni e Reale Mutua.
Programma
All’evento hanno partecipato come relatori della Tavola Rotonda, Giorgio Basile, Presidente di Isagro, Stefano De Polis, Segretario Generale di IVASS, Luigi Lana, Presidente di Reale Mutua e Andrea Montuschi, Presidente di Great Place to Work Italia, con la moderazione di Edoardo De Biasi, Direttore di Milano Finanza.
Hanno aperto e chiuso l’evento Gabriele Barbaresco, Direttore dell’Ufficio Studi di Mediobanca e Massimo Michaud, Presidente di Cineas.
Si è evidenziato che per le imprese gestione del rischio vuol dire anzitutto ridurre frequenza e severità del danno. E’ rilevante la quota di imprese che vivono passivamente questo obiettivo, considerandolo come il fatto di dotarsi di una copertura assicurativa, oppure meramente come l’ottemperanza ad obblighi di legge.
Resta marginale la quota di imprese che vede nella gestione del rischiouna leva competitiva per posizionarsi meglio sul mercato, ma è suggestivo che questo piccolo gruppo di aziende realizzi performance economiche apprezzabilmente migliori.
Ma quali sono le principali attività espletate nel funzionamento del sistema di gestione del rischio? La mappatura dei rischi emerge quale azione più diffusamente intrapresa, interessando 49,3% delle imprese, ma si tratta solo il primo passo nella costruzione di un sistema di gestione del rischio.
La rilevazione ex-post dei rischi e degli eventuali incidenti avvenuti viene sviluppata solo dal 39,9% delle imprese. Man mano poi che si fa riferimento ad attività più evolute legate alla “governance del rischio”, la platea delle imprese si fa ancora più esigua: è il caso del coinvolgimento di un risk manager che si riscontra solo nel 17,9% del campione, fino a quella più avanzata che contempla la discussione dei rischi in CdA che riguarda solo l’11,8% delle imprese. Se osserviamo però la redditività delle imprese in relazione al tipo di attività intrapresa, si rileva che la migliore marginalità è conseguita dal ristretto insieme di aziende che condivide in CdA i temi di gestione dei rischi. “C’è una relazione biunivoca tra governance d’impresa e gestione dei rischi” evidenzia il Presidente di Cineas, Massimo Michaud.
“C’è una relazione biunivoca tra governance d’impresa e gestione dei rischi”