Massimo Michaud, Presidente Cineas

PANDEMIA E MAPPATURA DEI RISCHI.
L’emergenza sanitaria che ha colpito l’Italia e il resto del mondo negli ultimi mesi non apparteneva all’orizzonte dei rischi identificati nella mappa dei rischi da parte del 97% delle imprese intervistate.
Si tratta di un avvenimento che avrà impatti economici notevoli che porterà le imprese a rivedere i propri piani di sviluppo a seguito di questo mutato contesto. Con un impatto, nel prossimo futuro, sugli assetti di governance e controllo dei rischi delle imprese italiane.


 

I RISULTATI DELLA RICERCA IN PROSPETTIVA FUTURA.
L’indagine annuale Cineas – Mediobanca indica che:

  • La catastrofe sanitaria, non scoraggia la propensione ad investire di oltre la metà delle imprese interrogate (54,7%) che prevedono di mantenere gli investimenti programmati.
  • Nonostante una sempre maggiore gestione integrata dei rischi nelle imprese rispondenti, è delegato solo ai tecnici e coinvolge in pochi casi il Consiglio di Amministrazione. Tuttavia, sempre di più le responsabilità dei rischi operativi riguardano i vertici aziendali e la necessità di tenere conto di tutti gli stakeholders e dell’impatto ambientale e sociale delle azioni dell’impresa non è più rinviabile.
  • In relazione allo sviluppo del lavoro a distanza, esiste un rischio di perdita di competenze applicate. Serve migliorare lo smart management, la gestione delle persone in remoto, per assicurare la coesione dei team, supportare emotivamente i collaboratori, formarli più intensamente, chiarire ancora meglio gli obiettivi attesi e le tappe per realizzarli.
  • Assieme ad una maggiore sensibilità ai rischi si modifica l’importanza relativa delle varie tipologie di rischi con un rafforzamento di alcuni di essi: in primis gli infortuni sul lavoro, ma anche il cyber risk corollario della dipendenza sempre maggiore
    dalle tecnologie, il rischio di fenomeni climatici estremi e i rischi normativi legati
    alla responsabilità verso terzi da parte dei titolari delle imprese.

ORGANI DI GOVERNANCE E GESTIONE DEL RISCHIO.
Il management dell’impresa, nel suo complesso, diventa l’attore che realizza le misure di prevenzione e di attenuazione dei rischi operativi, quelli che posso bloccare o danneggiare l’attività caratteristica, e ne assicura i controlli. La gestione del rischio
dovrebbe auspicalmente uscire quindi dalla sola sfera delle funzioni specialistiche per permeare l’attività dell’impresa nel suo complesso.
Mentre nel passato le scelte andavano operate guardando soprattutto i rischi finanziari, i manager ora sono chiamati a prevenire i potenziali rischi operativi con il supporto del Risk Manager.
Nell’operatività quotidiana diventa indispensabile che i sistemi di valutazione d’impresa integrino l’obiettivo di gestione del rischio e che i manager, sempre di più, ricevano un’adeguata formazione sui rischi che devono presidiare.
In conclusione, mi sento di sottolineare due aspetti che ritengo rilevanti: il primo è che tutte le imprese, devono esaminare, conoscere e prevenire/neutralizzare i propri rischi operativi; il secondo è, invece, legatoalla sensibilità della società: i cittadini non sono più pronti a tollerare imprese che provocano o incappano in danni importanti senza dimostrare che hanno fatto tutto il possibile per prevenire l’evento e mitigarne le conseguenze negative.
Non c’è alcuno spazio di comprensione nelle società civile per eventi dannosi che si sarebbero potuti evitare o gestire per limitare le conseguenze peggiori.