Franco Franzoso, Head of Generali Global Corporate & Commercial Italy

Se dovessi definire in due parole questo 2020 appena trascorso, direi che ha rappresentato uno “snodo cruciale”, e questa è forse anche la sintesi a cui è giunto l’Osservatorio.

Sì, è stato indubbiamente un momento che ha segnato un bivio per molte aziende. Mai come ora, vale la previsione di Darwin che a sopravvivere sarà chi meglio si adatta al cambiamento. Dai dati non a caso emergono due aspetti: la Resilienza (oltre la metà delle imprese intervistate afferma di voler mantenere gli investimenti programmati, nonostante un previsto calo del fatturato) e le nuove Opportunità, con settori che hanno anche beneficiato dello scenario pandemico e realtà che hanno saputo adattarsi e anche “riprogrammarsi”.

È stato anche, non troppo sorprendentemente, un momento determinante per l’industria delle Assicurazioni, che a detta delle imprese non ha saputo cogliere con tempestività le nuove sfide che la contingenza pandemica ha proposto. Un aspetto sul quale riflettere, perché si tratta di un elemento in grado di generare un gap di protezione, di cui Covid-19 è solamente un evento rivelatore, ma che in ultima istanza può incidere sul sistema economico e la sua capacità di recupero.

Si tratta di un problema vieppiù dolente in Italia, dove anche le aziende sono storicamente sotto-assicurate rispetto a quanto accade mediamente nel resto d’Europa. Ma deve far riflettere che nel 2020 più della metà delle imprese si sia rivolta a consulenti esterni per intervenire e innovare le misure a protezione del business.

In Generali da sempre cerchiamo di supportare il processo di Risk Management che deve sottendere l’attività imprenditoriale e da anni promuoviamo l’importanza di dotarsi di un piano di Business Continuity con cui ridurre al minimo il rischio di interruzione imprevista dei processi operativi. Abbiamo inoltre avviato partnership strategiche per ampliare l’offerta dei nostri prodotti e servizi, con soluzioni innovative per coprire sia necessità strettamente contingenti (come la digitalizzazione dei servizi e la firma digitale su quasi il 100% dei documenti), che aree di protezione “lungimiranti”: vedi la nascita della joint venture N2G, tra Generali e Nationwide, per supportare in maniera sempre più qualificata le imprese nei loro fabbisogni assicurativi in USA e soprattutto le integrazioni con l’intelligenza artificiale (AI) e le soluzioni basate su valutazioni parametriche.

La situazione pandemica ha “rivelato” la necessità di difesa dai rischi non solo mappati come poco probabili e potenziali – come la catastrofe sanitaria non prevista dal 97% del campione oggetto dell’analisi – ma finora considerati solamente ipotetici.

E se è vero che la pandemia è vista ancora come un evento non ripetibile, ha anche aperto il tema della valutazione di questi rischi atipici e la necessità di dotarsi di strumenti di protezione e mitigazione. C’è quindi bisogno di una capacità di previsione unita a una più ampia visione, che solo un partner affidabile e solido può offrire.

GUARDA IL VIDEO