Si è svolto nei giorni scorsi, a Milano, “Scenari insurtech: come evolverà la figura del perito”. Il convegno, organizzato da Cineas e Anpre, durante il quale 15 opinion leader – degli ambiti assicurativo, consulenziale, industriale e peritale – si sono confrontati sulle esperienze di innovazione nel settore assicurativo e sui modelli di gestione dei sinistri e ci hanno raccontato come stanno cambiando il mondo assicurativo e il mondo peritale proprio grazie alla tecnologia.

Vediamo nel dettaglio i passaggi più significativi degli interventi:

Emanuele Costa, Partner and Director di Boston Consulting: il settore peritale sta evolvendo rapidamente ed è caratterizzato da una maggiore diversificazione dei processi di liquidazione dei sinistri in base alla loro complessità, dall’utilizzo, sempre più ampio, dei dati

Omar El Idrissi, Direzione Sinistri Responsabile Liquidazione Property di UnipolSai Assicurazioni: personalizzare i processi e le politiche liquidative coinvolgendo tutti gli attori (agenzia, compagnia e fiduciari) sarà sempre più importante. I fiduciari dovranno, in maniera sempre maggiore, essere considerati come partner e con loro ci deve essere una efficace condivisione delle informazioni. Sui sinistri più complessi, inoltre, il lavoro di squadra con competenze molto verticali è cruciale per rispondere alle esigenze del cliente.

Pierangelo Colombo, Presidente Gruppo Agenti Allianz Viva: in un mercato estremamente complesso e competitivo, l’agente è il punto focale di tutte le attività legate alla gestione del sinistro e con lui il perito deve collaborare in maniera efficace e costante. Le due professionalità non sono in antitesi, anzi sono parte integrante dello stesso processo.

Andrea Agazzani, Consigliere ANPRE: dobbiamo mettere al centro il servizio al cliente che si compone di customer satisfaction, customer experience e costumer journey. Grazie alla tecnologia è possibile costruire una relazione costante con il cliente, anche attraverso una interfaccia che possa fornire, in tempo reale, tutti i dati all’assicurato in modo allineato e coerente. Nonostante la digitalizzazione, però, il fattore umano continuerà ad essere decisivo.

Aldo Capurro, Co-chair RIGI Ruschlikon Italia: i dati rappresentano un vero patrimonio per il settore peritale; la qualità dei dati – che vengono elaborati dalle compagnie e dai periti – offrono un supporto agli assicuratori per gestire sinistri anche molto complessi.

Giovanni Pascone, Dirigente Responsabile Servizio Card di ANIA: un importante contributo all’evoluzione delle perizie nei rami elementari può arrivare anche dall’analisi delle buone pratiche messe in atto nel settore auto. In questo ambito, ci sono esperienze di utilizzo dei big data e, soprattutto, la qualità dei dati può davvero fornire informazioni molto utili. Anche in questo caso la tecnologia (come ad esempio la video perizia) può essere un valido alleato per rendere ancora più efficiente il processo.

Massimo Michaud, Presidente di Cineas: tecnologia e centralità della persona sono i due pilastri su cui si fonda il futuro del settore peritale. I dati sono importanti, ma lo sono solo quando si trasformano in informazione e conoscenza e nessuna macchina, per quanto evoluta, potrà mai sostituirsi all’uomo in queste attività. La tecnologia non è quindi la soluzione unica per rispondere alla pressione sui periti rappresentata dalla richiesta di velocità da parte delle compagnie. L’aggiornamento delle competenze rimarrà cruciale per continuare ad operare in un settore che si sta rivelando sempre più complesso e dinamico.

Massimiliano Maggioni, Professional Affiliate in Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa: L’utilizzoo della tecnologia, e in particolare dell’intelligenza artificiale, può aiutare il perito nella valutazione del danno e le compagnie stanno investendo molto in questo senso. Basti pensare, infatti, che in Italia 3 compagnie su 10 stanno investendo (o hanno investito) in ricerca e sviluppo su processi automatizzati (robotics) o sull’automatizzazione della fase istruttoria.

Luca Tavecchia, Responsabile Claims non motor di Generali Italia: l’ambito claims è uno di quelli più importanti per le compagnie. In questo ambito è fondamentale conciliare gli obiettivi di business con il concetto di servizio e attenzione al cliente. Ed è proprio qui che interviene la tecnologia, anche se l’automazione non è l’unico strumento, soprattutto nella gestione di sinistri molto complessi che necessitano di una personalizzazione elevata.

Barbara Pepponi, Non Life Director di Groupama Assicurazioni S.p.A.: Condividere le informazioni è fondamentale, ma spesso manca una raccolta delle informazioni sui sinistri che permetta di usare i dati non solo in fase liquidativa, ma anche in fase di formulazione dell’offerta. Occorrerebbero, quindi, sistemi di CRM sempre più integrati che ruotino attorno alla figura dei clienti e che possano supportare il perito nella gestione delle attività quotidiane.

Leandro Giacobbi, Non Life Technical Excellence, Direzione Danni di Gruppo Helvetia Italia: Il ruolo dell’intermediario può essere rilevante anche in fase di rinnovo dei contratti e dei prodotti che vengono offerti al cliente. Dobbiamo creare una relazione di fiducia e di confronto continuo tra cliente, agente e perito soprattutto nella fase di gestione del sinistro.

Giorgio Zappa, Vicepresidente di ANPRE: il futuro del settore è segnato dall’innovazione. Dobbiamo fare cose che abbiamo sempre fatto, ma in modo diverso oppure dobbiamo iniziare a fare cose nuove. In entrambi i casi, comunque, le competenze del perito saranno al centro delle attività quindi dovremo continuare a selezionare le persone migliori e trattenere i talenti più brillanti.

Francesca Belinghieri, Direzione Centrale Tecnico Scientifica Responsabile Area Logistica di Federchimica: il trasporto delle merci pericolose è estremamente complesso e, sebbene gli incidenti riguardino solo lo 0,5% degli incidenti stradali che ogni anno avvengono nel nostro paese, le loro conseguenze sono spesso drammatiche e la gestione di eventi tanto pericolosi deve essere affidata a professionisti con elevate competenze tecniche. In questo ambito ci sono spazi per creare sinergie tra il mondo industriale, assicurativo e peritale.