Nei giorni scorsi, la Federation of European Risk Management Associations (FERMA) – insieme a Commercial Risk Europe – ha annunciato i vincitori della sesta edizione del premio Excellence in Risk Management. Tra questi c’è anche Maurizio Micale, coordinatore del master Cineas Risk engineering e management e Group Vice President Corporate Insurance Risk Management di STMicroelectronics, il primo italiano ad aver ricevuto un riconoscimento tanto importante.

Lo abbiamo incontrato per farci raccontare di più sul premio e sui motivi per i quali si è candidato. “Ho scelto di candidarmi proprio quest’anno – ci spiega – perché mi sono reso conto che si trattava proprio del momento giusto per raccontare il lavoro di oltre vent’anni alla STMicroelectronics, soprattutto alla luce del fatto che l’industria dei semiconduttori si è trovata al centro del dibattito politico e strategico industriale dopo che la carenza globale di componenti elettronici è scoppiata a seguito della rottura delle supply chain a causa della crisi pandemica nel biennio 2020-2021. È fondamentale, in un momento storico come quello attuale, che si prendano decisioni, a livello politico e strategico, per assicurare la sovranità industriale dell’industria europea nel settore dei semiconduttori. E il European Chips Act, dello scorso 8 febbraio del 2022, potrebbe essere il primo atto concreto. La Comunità Europea, inoltre, ha varato 42 miliardi di euro da erogare, entro il 2030, per il raddoppio della capacità manifatturiera di semiconduttori in Europa, al fine di raggiungere la quota del 20% della capacità mondiale installata per sostenere la competitività e contribuire al raggiungimento degli obiettivi della transizione digitale ed ecologica”.

Affrontare problemi sempre più complessi sarà la vera sfida dei prossimi anni. “Aggiornare le proprie competenze – aggiunge l’ing. Micale – è indispensabile, così come la capacità di affrontare situazioni complesse. Un processo di risk management efficace dovrebbe essere basato sulla qualità dei sistemi di gestione che solitamente prevedono: analisi basata sui fatti, profonda conoscenza del settore industriale e dell’azienda, supporto del top management e coinvolgimento di tutti i dipartimenti aziendali, capacità di ascolto, gestione efficace della comunicazione e, infine, scambio costante di feedback”.

Il successo di un’impresa passa (anche) dalla corretta valutazione dei rischi e dalla loro gestione. “Tutte le aziende – conclude Maurizio Micale – sono esposte a rischi. Non si tratta di stabilire se accadrà o meno, ma quando succederà. Per semplificare, potremmo dire che sono tre i maggiori rischi a cui le imprese sono esposte: cyber, supply chain (la pandemia è stata un banco di prova per testare la capacità di resistenza delle catene di approvvigionamento e ora il conflitto Ucraina – Russia ha reso ancora più concreta questa minaccia) e reputazionale poiché nei prossimi 3-5 anni tutte le aziende saranno oggetto di osservazione scrutinio a livello ESG. Non tenerne conto potrebbe essere un errore fatale”.