Il giorno 11 novembre, si è tenuta per la prima volta la “Cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai soci ultraventennali” di Cineas.
Il prof Carlo Ortolani nella veste del cerimoniere ha avuto il piacere di chiamare a ricevere il riconoscimento Bruno Galeazzi per Allianz Italia; Antonietta Enrichens per Generali Italia; Giuseppe Degradi e Carlo Tozzi Spadoni per IES Insurance Engineering Services, Sergio Ginocchietti per UnipolSai Assicurazioni Spa e Lucio Casati per Zurich Insurance Company Ltd.
La cerimonia è stata preceduta da una tavola rotonda aperta con il discorso introduttivo di Massimo Michaud, presidente di Cineas, a cui hanno partecipato in rappresentanza dei soci fondatori del Consorzio Dario Focarelli per ANIA , Aurelio Vaiano per AIPAI, Enrico Zio per Politecnico di Milano, oltre a Marjorie Breyton project manager di LIFE DERRIS e al professor Ortolani.
Nel ringraziare i soci per il loro impegno nel contribuire alla mission del Consozio, il dottor Michaud ha voluto sottolineare alcuni aspetti: “Ci troviamo in un momento di grande sensibilità al tema rischio e di grande evoluzione nell’approccio al rischio su tre fronti. Il primo fronte riguarda l’evoluzione della teoria del rischio. Oggi non dovremmo più parlare di rischi, ma di rischio, nel suo insieme con le sue diverse fonti. L’intento è quello di superare la “fallacia della causa unica”, ovvero comprendere che un evento avverso ha diverse concause, e riuscire ad intervenire anche solo su una di queste, vuol dire mitigare il rischio o addirittura evitarlo. Infine bisognerebbe superare il concetto di incertezza, che non è altro che un rischio che non siamo capaci di definire e misurare.
Il secondo fronte riguarda la gestione del rischio presso le imprese. Si deve passare da un sistema di risk management a un sistema di risk governance, dove le decisioni sulla gestione dei rischi vengano prese nei consigli di amministrazione. La pandemia ci ha insegnato che la materializzazione del rischio può avere delle conseguenze importanti sulla produttività aziendale, con un impatto economico molto rilevante. Secondo alcuni studi in materia, il rischio rappresenterà il maggior fattore di passività delle imprese nei prossimi anni.
Infine serve un’evoluzione nell’organizzazione degli interventi di prevenzione e di gestione dei sinistri. Se vogliamo essere portatori di un servizio alla società dobbiamo uscire dall’individualità e diventare processo, creando protocolli per coordinare e autoregolamentare l’interazione tra i diversi attori del settore assicurativo”.
“Credo fermamente – ha concluso il dottor Michaud – che il settore assicurativo sia detentore della missione di diffondere la coscienza del rischio nel mondo in cui viviamo”.