Lucio Casati, Country Head of Zurich Risk Engineering and Market Facing Underwriters division di Zurich

L’anno 2020 è passato travolgendo certezze e convinzioni, portando con se la sicurezza che certi scenari sarebbero stati del tutto inverosimili o perlomeno sarebbero stati gestiti solo da funzioni governative o esterne al perimetro dell’impresa.
Non è stato così, l’effetto domino è stato drammatico,  ma l’anno 2020 ha almeno lasciato alle imprese una maggiore consapevolezza che la gestione dei rischi non può essere delegata, e, per molte anche se non per tutte,  che l’integrazione della gestione rischi nel governo d’azienda avrebbe giocoforza dovuto accelerare con vigore.
L’osservatorio sulla gestione dei rischi della media impresa è da sempre una finestra importante sul mondo delle aziende italiane, perché contestualizza le analisi e le radica al nostro territorio, ancora di più quest’anno dove cambiamenti così repentini hanno bisogno di una chiave di lettura .

Lo studio ci consegna un’ Italia che fa impresa in modo coraggioso, che reagisce, a volte aspira a crescere cogliendo opportunità ed intuizioni  anche se non sempre in modo coordinato, ma che sotto certe prospettive si comporta ancora in modo incoerente.
Se migliora la consapevolezza  manca però una spinta decisa nello sforzo di analisi olistica dei rischi.
Le aziende si sono focalizzate sui propri rischi, hanno cercato quelli emergenti, li hanno messi in ordine in termini di percezione, ma spesso all’identificazione non è seguita quella ponderazione che invece rappresenterebbe il punto di partenza e la base per la loro sostenibile gestione tecnico ed assicurativa.

In questa fase è necessario metodo per disciplinare le competenze delle imprese poiché, in momenti di tumultuosi cambiamenti, l’esperienza passata può non essere sufficiente per interpretare le evoluzioni future.
Lo studio mostra una concreta predisposizione delle imprese ad imparare e farsi supportare, ma la delusione è forte quando emerge che questo supporto viene cercato nella consulenza e nel mondo associativo, piuttosto che nel settore assicurativo e dei servizi correlati.
Essere riconosciuti come partner qualificati e non semplici fornitori di prodotti assicurativi, passa da un deciso salto di competenza,  dalla capacità di mettere a fattor comune conoscenze, dati ed esperienze per portare risposte concrete.
Attraverso lo studio, le imprese ci parlano di soluzioni assicurative poco note, mal calibrate o poco sostenibili, ed insufficiente supporto consulenziale per riaffermare il principio che la copertura assicurativa è la fine di una traiettoria di comprensione, misurazione e prioritizzazione dei rischi, e non l’inizio.
Se lo studio ci racconta che le aziende con risk management integrato hanno meno sofferto l’impatto della pandemia, confermando di fatto la stessa correlazione positiva di qualche anno addietro tra risk management e ROI, non possiamo che insistere sulla strada giusta.
Zurich sta mettendo un grande impegno nel settore della media impresa, e mettere il cliente al centro non può che partire dall’ascolto della sua voce, anche e soprattutto grazie allo studio Cineas Mediobanca.
Prodotti calibrati, soluzioni studiate e servizi consulenziali grazie a nuove ed inedite funzioni consulenziali sul territorio, sono l’impegno Zurich alla ricerca di una gestione sostenibile dei rischi.
C’è strada da percorrere,  ma lo spazio è ampio,  il bisogno concreto e la direzione quella giusta.