Massimo Fedeli, Direttore Danni Gruppo Helvetia Italia

I dati dell’Osservatorio confermano quanto l’effetto della pandemia abbia sensibilizzato le aziende ad una maggiore percezione dei rischi; in particolare la consapevolezza delle minacce dai danni indiretti derivanti da impossibilità di produrre e quelli per la salute.

Il lock-down planetario ha mostrato chiaramente anche i rilevanti rischi connessi con l’interruzione delle filiere di fornitura.

Un’altra evidenza interessante è la maggiore resilienza alla crisi dimostrata dalle aziende con un fatturato superiore a 65 milioni di euro; questo ci fa riflettere su quanto ci sia ancora molto da fare per rafforzare i processi di gestione dei rischi per le aziende di dimensione inferiore.

L’Osservatorio mostra una crescente sensibilità verso alcune tipologie di rischi, già rilevati in passato, che hanno preso una posizione maggiormente critica.

I Cyber Risk sono ormai diventati una delle principali minacce per privati ed aziende; l’innovazione tecnologica si porta dietro sempre più sofisticati processi di digitalizzazione; anche l’utilizzo sempre maggiore dei mezzi informatici (pensiamo solo al ricorso massiccio al Home Working durante la pandemia che ha bruciato tutte le tappe del percorso di smart working che le aziende stavano finalmente intraprendendo) impongono alle imprese un sistema di gestione di questo rischio e di trasferimento dello stesso quando necessario.

Il mercato assicurativo per i rischi Cyber deve farsi trovare pronto non solo con soluzioni contrattuali efficaci ma anche con una capacità di consulenza e uno sforzo di chiarezza sulla protezione offerta nei confronti dei clienti.

Il meteo estremo ormai ha cambiato pelle passando da un fenomeno di sola “severità” ad eventi di severità e frequenza; questo è evidenziato dalle aziende che hanno partecipato all’Osservatorio ed è qualcosa di chiaramente percepito ormai da qualche anno dagli assicuratori che temono molto l’evoluzione di questo fenomeno.

Ancora una volta l’Osservatorio mostra la domanda da parte degli imprenditori di un ruolo più attivo da parte degli “operatori del rischio” ed in particolare delle Compagnie; questo lo reputo uno spunto importantissimo di miglioramento per gli addetti ai lavori che necessariamente dovranno fornire soluzioni mirate di gestione dei rischi in linea con il mercato e le esigenze attuali.

Oggi è chiaro che, per molte aziende, il processo si ferma alla sola mappatura dei rischi ed i risultati del risk management non arrivano adeguatamente al consiglio di amministrazione o all’imprenditore non ricevendo così la giusta attenzione.

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