Di Massimo Fedeli, docente del master Cineas Risk engineering & management – in partenza il 12 novembre in modalità online interattiva e immersiva, con appuntamenti in aula, storie d’azienda raccontate dai protagonisti, business game e role play per applicare i concetti tecnici allenando le abilità relazionali.

 

Massimo Fedeli, Direttore Danni Gruppo Helvetia Italia

Quando ho iniziato negli anni Novanta a fare il sottoscrittore, la bontà del portafoglio dei rischi sottoscritti e, quindi, l’andamento tecnico di un settore era principalmente valutato e monitorato con pochi indicatori di performance, che si concretizzavano principalmente con i premi incassati e il rapporto sinistri/premi.

Oggi, invece, a supporto degli specialisti del rischio ci sono molti più strumenti per analizzare puntualmente e profondamente le performance: la possibilità di utilizzo dei Big data e delle nuove tecnologie (Robot, intelligenza artificiale ecc..) per poterli raccogliere, modellare e quindi analizzare, ha reso fruibili e necessarie queste informazioni.

La modalità di assunzione dei rischi influenza in modo determinante il raggiungimento degli obiettivi di una Compagnia Assicurativa, per cui tutti gli interlocutori devono conoscere i “misuratori” e gli “alert” di performance. Va, tuttavia, sottolineato che data la mole dei dati oggi disponibili è fondamentale sapere cosa andare a cercare e il motivo per il quale lo si ricerca. Una competenza fondamentale per i professionisti del rischio è la conoscenza degli indicatori di performance delle Compagnie relativi ad un settore di business, ad un portafoglio rischi o anche ad un singolo cliente.

I Key Performance Indicators (KPIs) sono una serie di indicatori qualitativi e quantitativi che misurano i risultati aziendali conseguiti. I KPI devono avere le seguenti caratteristiche: facilmente reperibili, rilevanti, semplici, bilanciati, flessibili, accessibili e facili da spiegare, adattabili e misurabili.

Grazie al monitoraggio dei KPIs si ottiene il continuo controllo delle performance e, nel momento in cui l’indicatore non è allineato al parametro di riferimento stabilito, si ha la consapevolezza di dover focalizzare azioni di miglioramento in direzioni ben precise. A seconda degli indicatori scelti, vengono selezionate delle metriche e si attiva un processo di misurazione costante e focalizzato.

La conoscenza di queste metriche permette di assumere decisioni tattiche e strategiche con maggiore cognizione di causa; decisioni che non siano solo il risultato di intuizioni, ma che abbiano una base solida di informazione aggiornata e accurata. La rilevazione degli scostamenti, specie di quelli negativi, e l’identificazione delle cause che li hanno determinati, dovrebbero aiutare i professionisti del rischio ad identificare eventuali errori commessi e a proporre azioni correttive.

Ovviamente l’utilizzo dei KPI non può funzionare senza osservare cosa accade fuori dalla nostra organizzazione. Non si può stabilire un KPI senza una chiara comprensione dei target da raggiungere, quindi dobbiamo essere in grado di impostare il limite superiore e quello inferiore del KPI in riferimento al mercato e ai competitor. Definire correttamente i KPIs di un bilancio di una Compagnia o di un portafoglio di rischi è un passo necessario e fondamentale verso una misurazione efficace, consapevole e prospettica del proprio business.

Nella lezione che mi è stata affidata all’interno del Master Cineas Risk engineering e management, cercherò di trasmettere le nozioni per utilizzare questi KPI attraverso casi concreti. Il mio obiettivo è trasferire ai professionisti in aula quella che è stata in questi anni la mia esperienza nel settore assicurativo, trattando la materia dal punto di vista del sottoscrittore che utilizza questi indicatori.

Conoscere questi strumenti non implica spostare l’attenzione da analisi tecnico-ingegneristiche sulla qualità del rischio o sulla bontà del cliente, ma rafforza ulteriormente queste competenze dotando l’utilizzatore di strumenti preventivi e predittivi sugli effetti delle proprie azioni. Le aziende che investono nella direzione della performance offerta al cliente, sono anche le aziende che registrano risultati migliori in termini di profitti e di ritorno sull’investimento.