I nuovi equilibri di potere nel sistema delle relazioni internazionali creano un rinnovato scenario di mercato per le imprese, ma anche nuovi rischi. Su questi temi di attualità si concentrerà il prossimo corso organizzato da Cineas e Agatòs Syntagma

Mariella Palazzolo, Fondatrice e partner di Telos A&S

Il ruolo delle imprese va ben oltre il business e investe anche la dimensione politica e sociale. Funzioni e ruoli che in passato erano di esclusiva competenza dei governi sono oggi entrati nella sfera di responsabilità delle imprese, soprattutto quelle transnazionali che, anche grazie alla pervasività della digitalizzazione, si stanno ritagliando un ruolo sempre più importante anche all’interno del sistema delle relazioni internazionali, distinto e spesso distante dai governi nazionali. Il potere delle imprese, infatti, è cresciuto in capitali, tecnologie e visibilità. Proprio per questo è necessario attingere a nuovi strumenti per affrontare i rischi emergenti (maggiore vulnerabilità, volatilità, incertezza) e responsabilità.

“Non si tratta più del modello ENI/Mattei, quando al gigante energetico italiano si riconosceva un ruolo geopolitico. Mattei aveva come obiettivo quello che oggi chiameremmo la sicurezza energetica del Paese: cioè fornire all’Italia un approvvigionamento energetico quanto più diretto, sicuro e diversificato. Consapevole, già allora, di quanto questo elemento fosse capace di incidere sulla politica interna ed estera di una nazione, politiche strettamente legate” commenta Mariella Palazzolo, Fondatrice e partner di Telos A&S, che partecipa alla docenza del corso Competizione e Corporate Warfare: il valore dell’Intelligence d’impresa per la sicurezza del business organizzato da Cineas in collaborazione con Agatòs Syntagma.

Palazzolo prosegue “Definisco transnazionali e non multinazionali quelle aziende in cui si riscontra un modello distribuito con maggiore autonomia a livello macroregionale. Queste imprese si adattano immediatamente alle richieste dei mercati locali, per mostrare una natura indipendente, una vera e propria posizione politica indipendente, che può addirittura condizionare le scelte delle politiche locali. Hanno però bisogno della figura del diplomatico aziendale al quale dare gli strumenti indispensabili per legittimare ed esercitare questo potere”.

Ed ecco che entra in gioco la figura del lobbista. Secondo Palazzolo, infatti “Il diplomatico aziendale è un lobbista sotto altre spoglie che lavora per creare opportunità di business; collabora con le autorità nazionali che regolano le attività economiche; cerca di prevenire conflitti con gli stakeholder e soprattutto vuole costruire per la propria azienda una piena legittimazione sociale. L’esposizione politica delle imprese riguarda soprattutto tematiche che richiamano il patriottismo, l’ecologia, i diritti civili e la lotta alla violenza. E tutto questo le espone ad attacchi, non solo mediatici e commerciali, ma anche ad una warfare paragonabile a quella che può subire una nazione: magari corporate warfare”, conclude la docente.

Il corso organizzato da Cineas, in collaborazione con Agatòs Syntagma, vuole fornire ai decisori delle imprese strumenti e conoscenze affinché l’impresa sia consapevole degli equilibri internazionali dove è inserita e dei rischi a cui si espone, ma anche delle opportunità da cogliere con le sue attività fuori dai confini nazionali.