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Secondo il rapporto di Pool Ambiente “Riscrivere le priorità per la tutela dell’ambiente e della nostra salute”, che ha delineato un decalogo di interventi prioritari per limitare i danni all’ambiente causati dalle attività aziendali, in Italia si verificano più di 1.000 casi di danno ambientale ogni anno. Tuttavia, il 73% di questi danni potrebbe essere evitato agendo sulle manutenzioni e sugli errori umani. Cineas ha collaborato alla stesura del rapporto e insieme al Pool Ambiente organizza il master “Risk Management Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile dell’Impresa” per gestire i rischi ambientali nelle imprese e fornire ai professionisti e alle professioniste le competenze necessarie per accompagnare le aziende verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

I danni all’ambiente e gli impatti che generano su risorse naturali, salute ed economia si possono ridurre fino al 73% intervenendo sulle due principali cause, rappresentate dalla scarsa manutenzione, in primis la corrosione delle vasche interrate, e dall’errore umano. È questo uno dei principali dati che emergono dal rapporto “Riscrivere le priorità per la tutela dell’ambiente e della nostra salute”, redatto da Pool Ambiente, consorzio di coriassicurazione nato nel 1979 dopo il disastro ambientale di Seveso e centro d’eccellenza nazionale per quanto riguarda il know-how su rischi ambientali e sinistri, presentato il 27 febbraio scorso presso la Sala Stampa della Camera dei Deputati. Ogni anno, in Italia, si verificano più di 1.000 casi di danno ambientale provocati, in quasi 7 occasioni su 10 (69,1%) dalla scarsa manutenzione (52%) e dall’errore umano (17,1%). Due cause di danno su cui, senza dubbio, si può facilmente intervenire per riuscire a ridurre in modo drastico e in molti casi con investimenti nell’ordine delle poche migliaia di euro il numero e la gravità degli incidenti: addirittura con l’adozione della PdR UNI 107:2021, prassi volontaria unica al mondo nata grazie al contributo di Pool Ambiente, è possibile ridurre fino al 73% il numero dei casi di danno all’ambiente. Tra le principali sorgenti troviamo invece serbatoi, vasche e condutture interrate (40,5%), seguiti dalle aree d’impianto, deposito e movimentazione (22,8%), da incendio, scoppio o esplosione (10,1%) e dai reflui industriali (9,9%). Le imprese italiane soffrono però di una scarsa presa di coscienza circa l’importanza di dotarsi di una copertura assicurativa completa per i danni all’ambiente: sono infatti solo lo 0,45% quelle che hanno sottoscritto una polizza, come emerso dalla recente elaborazione, condotta a livello nazionale, dal Pool Ambiente sulla base dei dati ANIA – Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici relativi all’anno solare 2021.

Un’organizzazione priva di una polizza assicurativa per la copertura dei danni all’ambiente rischia il fallimento, a causa della necessità di dover sostenere degli interventi d’emergenza e ripristino che possono arrivare a costare anche diversi milioni di euro. Questi eventi hanno anche un costo sociale con la perdita di posti di lavoro e una riduzione della qualità della vita nelle aree inquinate che provoca, nella popolazione, un aumento del rischio di sviluppare gravi patologie con conseguenze dirette anche sulla sanità pubblica. “Una polizza di responsabilità ambientale fa però molto di più che garantire il ripristino delle risorse naturali danneggiate – dichiara Lisa Casali, manager di Pool Ambiente – È infatti un importantissimo strumento di supporto e d’incentivo all’impresa per una corretta gestione dei rischi di danno all’ambiente, un’efficace prevenzione dei danni e un tempestivo intervento in caso d’incidente. La corretta gestione dei rischi di danno all’ambiente vuol dire anzitutto prevenzione e la prevenzione è il modo più efficace ed economico per limitare i danni all’ambiente e l’impatto che causano sulle risorse naturali, la salute e l’economia”.

IL DECALOGO

Ecco il decalogo del rapporto Pool Ambiente 2024 con gli interventi prioritari da parte delle imprese per la tutela dell’ambiente e della salute delle persone:

  1. Identificazione delle potenziali sorgenti di rischio e degli scenari di danno all’ambiente.
  2. Manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e dispositivi effettuata conformemente alle indicazioni fornite dal costruttore e secondo le best practice di riferimento.
  3. Introduzione di procedure che garantiscano il rispetto di raccomandazioni e linee guida di settore anche rispetto alle sostanze non normate usate o prodotte.
  4. Relativamente agli elementi monoparete interrati o direttamente appoggiati al terreno prevedere la conversione/sostituzione ad elemento doppia parete con controllo in continuo delle perdite. Laddove non fosse temporaneamente possibile è importante proteggere l’elemento interrato con una protezione catodica ed effettuare regolarmente verifiche strutturali valutando anche un’eventuale vetrificazione.
  5. Rispetto agli elementi fuori terra prevedere un bacino di contenimento adeguatamente dimensionato e impermeabilizzato.
  6. Prevedere misure per evitare o contenere sversamenti durante le operazioni di carico e scarico come ad esempio valvola limitatrice di carico, etichettatura dei punti di carico, raccordi di sicurezza e segregazione delle acque meteoriche.
  7. Rispetto alle tubazioni interrate non metalliche effettuare regolari videoispezioni e test di tenuta.
  8. Effettuare una formazione e un addestramento adeguato del personale dell’impresa per un’efficace gestione dei rischi di responsabilità ambientale e gestione delle emergenze.
  9. Adozione della PdR UNI 107/2021 «Ambiente protetto – Linee guida per la prevenzione dei danni all’ambiente – Criteri tecnici per un’efficace gestione dei rischi ambientali».
  10. Stipula di una copertura assicurativa di Responsabilità Civile e Ambientale

ANIA – Associazione Nazionale per le Imprese Assicuratrici, AIBA – Associazione Italiana Brokers di Assicurazioni e Riassicurazioni, ISPA – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale e Cineas hanno contribuito alla stesura del rapporto Pool Ambiente 2024 e si impegnano a promuovere iniziative concrete sulla cultura assicurativa del rischio ambientale e delle competenze necessarie per gestire tali rischi.

IL MASTER IN RISK MANAGEMENT AMBIENTALE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DELL’IMPRESA ORGANIZZATO DA CINEAS E POOL AMBIENTE

Tra queste iniziative volte a promuovere la cultura del rischio ambientale vi è il master in Risk management ambientale per lo sviluppo sostenibile dell’impresa, organizzato dal Consorzio Cineas in collaborazione con Pool Ambiente. Il master professionalizzante, in programma dal 3 aprile al 10 giugno 2024, offre un approccio innovativo alla gestione del rischio ambientale, fornendo ai professionisti e alle professioniste le competenze necessarie per accompagnare le aziende verso gli Obiettivi di sviluppo sostenibile.

Una delle novità di questa edizione è la struttura modulare del programma, che consente una maggiore flessibilità nella frequenza. Il percorso si sviluppa in 54 ore di formazione, erogate in parte in aula e in parte online in modalità sincrona. L’organizzazione è suddivisa in due moduli: un corso in “Risk management ambientale” e un corso sul “Sinistro di responsabilità civile e ambientale”, che possono essere frequentati anche come corsi specialistici, ottenendo il diploma del master in annualità successive.

Il programma del master affronta una vasta gamma di argomenti, tra cui la responsabilità dell’impresa per incidenti ambientali, il trasferimento assicurativo, le certificazioni ambientali e la prassi di riferimento Ambiente protetto (Uni 107:2021), la gestione dell’emergenza da sinistro ambientale e gli obblighi di bonifica. L’approccio è pratico, con diverse figure professionali (ingegneri, geologi, intermediari del settore assicurativo, health, safety and environment manager e responsabili della sicurezza) che condividono esperienze dirette e casi studio, offrendo agli studenti strumenti concreti per affrontare situazioni reali. Inoltre, alcune lezioni saranno svolte sul campo per toccare con mano quali sono le procedure e le tecnologie più evolute per intervenire in caso di incidenti con danni all’ambiente.

Informazioni utili e deadline iscrizioni al master

I termini per le iscrizioni al master scadono il 26 marzo 2024. La quota d’iscrizione è di 2mila euro (Iva esente), con uno sconto del 10 per cento per coloro che si iscrivono entro il 20 marzo 2024. Ulteriori informazioni sul programma e le modalità di iscrizione sono disponibili sulla pagina dedicata del nostro sito www.cineas.it/formazione/master/risk-management/risk-management-ambient-sviluppo-sost-impresa.