Negli ultimi mesi il Consorzio è stato impegnato con la realizzazione di un importante White Paper, contenente le proposte Cineas alle istituzioni per reagire alle conseguenze delle calamità naturali garantendo maggiore sicurezza sociale ai cittadini e alle imprese. Alcune anticipazioni di questo importante lavoro sono state presentante dal dott. Massimo Michaud, presidente di Cineas, durante l’ultimo Convegno di AIPAI che si è tenuto il 9 settembre 2022, insieme all’Ingegner Sergio Ginocchietti, coordinatore del Gruppo di lavoro Cineas Nat-Cat.
In questo studio, Cineas specializzato nella diffusione della cultura sulla gestione dei rischi ha voluto raccogliere alcune delle migliori competenze tecniche disponibili per supportare i decisori nel valutare i modelli di intervento pubblico che possano fornire una soluzione ed una risposta sostenibile alle esigenze della società italiana. Nella stesura del White Paper sono stati coinvolti 9 professionisti, esponenti dei settori: associativo, industriale, assicurativo, peritale, della bonifica e del ripristino. La ricerca completa sarà presentata e pubblicata nel mese di novembre 2022.
In occasione del convegno AIPAI, il Presidente, dott. Michaud, ha ricordato che l’Italia, caso unico tra i grandi paesi industrializzati, non dispone di un sistema legislativo organico per affrontare l’impatto economico delle catastrofi naturali, che vengono poste a carico dello Stato solo nel momento in cui queste si manifestano, sottolineando l’importanza di uscire da una logica politica, basata sul consenso, per concentrarsi su aspetti tecnici e per capire come risolvere un problema che riguarda gran parte del territorio italiano.
In questi ultimi anni, infatti, abbiamo vissuto la particolare gravità di rischi che posso mettere in discussione l’organizzazione sociale del Paese e che costituiscono una minaccia alla stessa esistenza dell’uomo, per questo parliamo di “rischi esistenziali”.
Per misurare e controllare questi rischi occorrono modelli nuovi che non si possono attingere esclusivamente da modelli statistici basati su quanto avvenuto in passato. Non solo la pandemia, ma anche le calamità naturali avvenute più di recente hanno sorpreso gli analisti per entità e frequenza.
Ad addentrarsi nei contenuti del white paper è stato l’Ingegner Ginocchietti, che ha innanzitutto ripercorso le principali iniziative legislative per l’assicurazione delle catastrofi naturali, ricordando che già a partire dal 2003-2004, l’Ania aveva cominciato ad approfondire l’argomento della possibile assicurazione su larga scala dei rischi da calamità naturali e terremoti.
In quel contesto vennero presi i primi contatti tra il Cineas e il Dipartimento della Protezione Civile per organizzare i primi corsi di formazione per periti specializzati nella gestione dei sinistri da calamità naturali. Quel lavoro di formazione si rivelò poi di decisiva rilevanza quando dopo il terremoto de L’Aquila del 2009, Cineas – coinvolto nella filiera con Reluis e Fintecna – si è occupò della verifica della congruità economica delle richieste di risarcimento presentate dai cittadini. Grazie all’intervento di quei 225 periti specializzati nella valutazione dei danni da calamità naturali sono stati risparmiati circa 400 milioni di euro di risorse pubbliche.
Il documento ripercorre i principali aspetti della proposta di legge Rostan, che per la prima volta sembra presentare aspetti di assicurabilità del rischio calamità naturali a livello nazionale, che erano sempre risultati mancanti nei progetti di legge precedenti, e che prevede tre diversi livelli di intervento (un primo livello assicurativo privato, un secondo riassicurativo, e un terzo statale), l`obbligatorietà di assicurare il patrimonio edilizio privato e l`istituzione di un comitato tecnico per gli interventi finalizzati al risarcimento dei danni, la cui valutazione sarebbe fatta direttamente da periti non auto iscritti a un ruolo speciale per i danni catastrofali, tenuto da Consap o Ivass. Il gruppo di lavoro di Cineas si è occupato di individuare alcuni aspetti della proposta di legge Rostan, proponendo dei metodi per migliorare la regolamentazione ai fini della predisposizione dei necessari regolamenti attuativi.
Tra gli aspetti approfonditi dal gruppo di lavoro del Consorzio, anche il tema dell’obbligo da parte delle compagnie, di affrontare il tema degli immobili abusivi, nonché quello della copertura degli immobili di proprietà delle persone meno abbienti. Tra le ipotesi fatte, inoltre, quella della costituzione di un unico consorzio obbligatorio di co-riassicurazione nel quale far confluire tutta la sottoscrizione dei rischi sistemici e alluvionali. Infine, viene proposto che il comitato tecnico (già previsto dalla proposta Rostan) possa assumere sotto la direzione di Consap il ruolo rivestito dal Cineas in occasione del terremoto de L`Aquila, sia per la gestione dell’elenco dei professionisti, sia della loro attività.
Il documento presenta anche un’analisi sinottica di quanto avviene negli altri Paesi Europei ed extra europei, al confronto con la situazione in Italia, con le sue norme in gestazione e i bisogni che devono essere soddisfatti, mantenendo però un profilo puramente tecnico.
Infatti, il Consorzio non intende esprimersi su scelte che appartengono alla politica o che interessano le diverse categorie di operatori; invece, mantenendosi neutrale, indica, da un punto di vista tecnico-scientifico, le soluzioni più efficaci per risolvere un annoso problema: quello dell’assenza di un sistema strutturato di prevenzione e di protezione dalle catastrofi naturali. E lo fa al servizio del Paese.
“La mancanza di un sistema, posto a supporto della preziosa opera svolta dalla Protezione Civile, che intervenga a livello di prevenzione oltreché di valutazione post evento e di risoluzione nei tempi più brevi possibili dei disagi generati e delle conseguenze economiche delle catastrofi – ha sottolineato Massimo Michaud – è un vulnus per l’equilibrio dei conti pubblici e più ancora, per la protezione dei cittadini e della società civile. Speriamo, quindi, che questo lavoro possa costituire uno stimolo alla costruzione di un sistema italiano di prevenzione e di protezione dalle catastrofi naturali”.